Nella prima domenica di novembre il “Gruppo Trekking Senese” ha proposto un’uscita dipanatasi in tre luoghi significativi della Berardenga, ma assai prossimi a Siena, per indurre a riflettere e respirare la storia che li ha attraversati per secoli. Una Storia, tante “piccole” Storie che non possiamo dimenticare, e che anzi è doveroso ricordare.

Il territorio che abbiamo percorso ha visto intellettuali e politici importanti come Ranuccio Bianchi Bandinelli (Geggiano) e Mario Bracci (Pontignano) che scrivevano pezzi della Costituzione italiana, ma anche grandi mezzadri, come Quinto Semboloni, che quei pezzi di Costituzione li faceva custodire dalla moglie nella biancheria:
“Persone di classi sociali diverse che si contaminavano ponendo la giustizia sociale come terreno sul quale costruire la politica del domani”.
Un territorio accogliente e generoso, che durante la Seconda Guerra Mondiale diventò riparo di molti perseguitati politici e rifugio di guerra: avvenne a Geggiano, avvenne a Pontignano e avvenne a Monaciano.

Luogo di ritrovo e capolinea dell’escursione è stato il parcheggio del Circolo Arci di Geggiano. Da lì, attraversato l’abitato di Ponte a Bozzone, siamo saliti alla Tenuta di Monaciano, con villa e fattoria, attraversandone la pertinenza.

Il luogo è evocativo: Lamberto Piperno, proprietario della Villa di Monaciano e consigliere della Comunità ebraica di Siena e Firenze, in un video intitolato “Monaciano 1943 – Ma di tutto questo possiamo raccontare la storia” realizzato dal Comune di Castelnuovo Berardenga, insieme al Museo del Paesaggio e l’Archivio della Memoria, racconta di come i suoi genitori si salvarono dai rastrellamenti nazisti in provincia di Siena grazie alla solidarietà di alcuni mezzadri locali e all’aiuto di Mario Bracci, loro vicino di casa presso Pontignano.
E ripartiti da Monaciano ci siamo diretti proprio in direzione di Pontignano, dove abbiamo fatto una sosta per lo spuntino, non prima di esserci soffermati a Cellole, donde si ha un notevole affaccio sul territorio circostante fino all’Amiata.

L’antica Certosa di Pontignano è un complesso monastico medioevale che nel 1959 grazie alla passione e all’impegno del senese Mario Bracci, giudice costituzionale e Rettore dell’Università di Siena, venne acquistato e trasformato in collegio universitario dalla stessa università. Lo abbiamo potuto visitare in una pausa durata quasi mezzora ed in condizioni di luce ideali grazie alla giornata chiara e al cielo terso.

La seconda parte del percorso è stata caratterizzata da una discesa fino ad un guado di un modesto fosso, con risalita per un sentiero di bosco alternato al transito per una sorta di prateria verso Miscianello, donde, costeggiando la vecchia miniera di lignite siamo giunti nei pressi di Scheggiolla per addentrarci infine nel suggestivo bosco di Geggiano.

Attraversando il percorso storico naturalistico nel Bosco della Valle del Borro a Doccio abbiamo incontrato i rifugi della seconda Guerra Mondiale, in particolare il Rifugio di Geggiano, costruito su indicazione di Ranuccio Bianchi Bandinelli e Mario Bracci dall’autunno 1943 alla primavera dell’anno successivo in previsione del passaggio del fronte e della ritirata della Wehrmacht, che avvenne nel giugno 1944, per proteggere la popolazione locale. I lavori di realizzazione del rifugio furono diretti dal sopracitato Quinto Semboloni, reduce dall’esperienza lavorativa alla miniera di lignite di Ponte a Bozzone. Lo scavo avvenne completamente a mano, senza aiuto di alcun mezzo a motore. Dopo questa toccante tappa che ha coronato, conferendole ulteriore significato, la nostra mattinata in cammino in luoghi che possiamo definire della memoria, abbiamo concluso l’anello al Circolo di Geggiano. 12,5 in totale i chilometri percorsi.
È stato poi bellissimo il momento conviviale successivo alla camminata, in cui ci è stata offerta a tutti i camminatori pasta al pomodoro cucinata in loco e dolci in una splendida atmosfera in cui anche chi per la prima volta ha camminato con il GTS ha potuto sperimentare il dono della cortesia e dell’accoglienza da parte di persone non conosciute che hanno subito offerto la loro amicizia.



Daniele Iacomoni

Lascia un commento